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Psicheanima
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  05/05/2011 - admin

Il Sé e la Persona: questioni di identità

 

L'opposto del processo individuativo, che dovrebbe culminare nel raggiungimento del , è descritto come il restringersi, fino alla cristallizzazione, dell'espressività inconscia. Questo conduce al fissarsi in maniera rigida di quella che viene definita: Persona; intesa da Jung quale funzione di adattamento cosciente alle esigenze imposte dalla realtà e dalla società all'individuo.

Ognuno di noi dispone di una Persona sociale, che può essere metaforicamente intesa come la maschera di cui ci serviamo per affrontare le situazioni reali della vita. Quanto più flessibile è la maschera che indossiamo, tanto più il nostro grado di adattamento all'ambiente è maggiore. Il restare imprigionati nella stretta morsa di un'identità fasulla, perché solo parziale, che Winnicott chiama Falso sé, ci priva del contatto con gli altri esseri umani e ci emargina verso una posizione difensiva nevrotica. L'uomo si pone infatti, per J.Hillmann, come "attore" sulla scena della vita, recitando i vari ruoli imposti dal sociale: Genitore, Amante, Amico, Direttore, Figlio, Coniuge, ecc...; se accade che la Persona si identifica con tutto il nostro Io, si approssima la perdita della capacità di simbolizzare e della natura plastica della nostra dimensione vitale.

La tensione del processo d'individuazione è dunque tra gli opposti polari Sé e Persona.