[javascript protected email address]
     
L'Ombra nel cinema: "il viaggio della Sposa"
L'Ombra nel cinema: "il viaggio della Sposa"
  06/09/2011 - admin

L'Alterità: risorsa o minaccia?

Riconoscimento delle proiezioni d'Ombra

e trasformazione della personalità

 

Il tema dell'alterità come risorsa, o come paurosa minaccia, è motivo di fondo della nostra vita come della creazione artistica, ovunque e nelle epoche più diverse tra loro.

 

Un esempio ci è offerto in maniera suggestiva dal regista Sergio Rubini, nel suo "Il viaggio della sposa" (1997), dove viene raccontata con spunti picareschi la storia di una contessa cresciuta in un convento che, attesa dal suo promesso, viene accompagnata nel suo viaggio verso lo sposo dall'unico sopravvissuto della sua scorta sterminata dai briganti nel Mezzogiorno del 1600. L'accompagnatore è un cocchiere bifolco, Bartolo, che si trova in tutto all'opposto della bella nobildonna. Lui è uomo, ignorante e rozzo, incapace di dire "Voi fate" anziché "Voi facite..."; lei, dama cattolicissima e dalla pelle vellutata, che pur avendo studiato Galileo e la forma del globo terrestre, non ha mai visto davvero il mare.

 

 

Ognuno dei due ha esattamente la stessa possibilità: la repulsione per "l'altro" o l'occasione per un integrazione. Questa seconda strada, sarà quella prescelta, che porterà a molte difficoltà e pericoli per la vita stessa dei due protagonisti, i quali, si troveranno alla fine a riconoscersi l'uno nell'altro, quando la contessa danzerà attorno al fuoco, libera e selvaggia come una zingara e Bartolo potrà finalmente guardarla dicendole senza inflessioni dialettali : "luce dei miei occhi".

 

Gli spunti di riflessione offerti da questa trama semplice, eppure tanto suggestiva proprio perché portatrice di un messaggio di fondo archetipico, offre non pochi spunti di riflessione in un momento nel quale l'esigenza di una forte presa di coscienza del valore della diversità, ci impone una seria riflessione. Una riflessione beninteso, che non deve essere scambiata per una presa di posizione dal sapore prettamente ideologico di quanti proclamano l'accettazione incondizionata. La contessa non avrebbe potuto resistere molto ai modi rozzi di Bartolo se l'avesse semplicemente "accettato" in forza delle sue virtù cattoliche". Così come Bartolo non avrebbe assecondato la contessa, come infatti ad un tratto succede, se non fosse stato egli stesso disposto all'incontro e non solo all'accettazione.

 

Ogni incontro con l'altro è potenzialmente anche un rischio, perché ci espone all'altro, ci svela ai suoi occhi per quello che siamo e ci preannunzia il cambiamento.

Sia l'uno sia l'altro, ancor prima di "incontrarsi", erano predisposti interiormente all'accoglimento di un'altra realtà e alla parziale messa in discussione, anche traumatica, della propria. L'esperienza dell'incontro è sempre rischiosa, ma è anche fonte di espansione del proprio orizzonte; è scoperta dei propri limiti ed esplorazione di altre potenzialità.

 

Osservare la propria Ombra ci permette il ritiro di quest'ultima dal mondo dell'altro, ma ciò richiede disponibilità interiore e sincero accoglimento del proprio materiale grezzo. Il materiale grezzo non è già di per sé oro, può però trasformarsi e diventare oro, ma solo se accettiamo di lavorare con lui e per farlo, dobbiamo almeno essere in grado di vederlo e di riconoscerlo: innanzitutto in noi stessi.