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Psicheanima
Psicheanima
  02/01/2012 - admin

Togliere la legna da sotto la pentola

 "Non opporsi direttamente alla forza, ma ritirarle il punto d'appoggio."  

Dal Libro dei 36 Stratagemmi.

 

"Restando sul suo dorso la tigre non può mordere."  - Dal Libro dei Mutamenti (I Ching – Yijing).

 

Anche se una forza è inattaccabile si può sempre esaurire la sua fonte. Nell'arte militare gli attacchi portati contro le basi delle retrovie , le cisterne, gli oleodotti, fanno parte del metodo "togliere la legna da sotto la pentola dell'avversario."

 

" Chi è in condizione di vedere la propria Ombra e di sopportarne la conoscenza ha già assolto una piccola parte del compito..." (Jung)

 

YODA: Corri! Sì, sì. Il vigore di un Jedi scaturisce dalla Forza. Ma attento al lato oscuro. Rabbia, paura, violenza: sono loro il lato oscuro. Veloci ti raggiungono quando combatti. Se anche una sola volta la strada buia tu prendi, per sempre dominerà essa il tuo destino. Consumerà te, come consumò l'apprendista di Obi-Wan.
LUKE: Fener. Il lato oscuro è più forte?
YODA: No. No. No. Più rapido, più facile, più seducente.
LUKE: Ma come distinguo quello cattivo dal buono?
YODA: Lo imparerai. Quando sei calmo, in pace, passivo. Un Jedi usa la Forza per saggezza e difesa, mai per attaccare.
YODA: La grandezza non conta. Guarda me, giudichi forse me dalla grandezza? Non dovresti farlo infatti, perché mio alleato è la Forza, ed un potente alleato essa è. La vita essa crea ed accresce. La sua energia ci circonda e ci lega. Illuminati noi siamo, non questa materia grezza! Tu devi sentire la Forza intorno a te. Qui, tra te, me, l'albero, la pietra, dovunque.

 

Secondo il principio fondamentale dell'Aikido, dobbiamo arrenderci alla forza che ci raggiunge in modo che non possa danneggiarci; nel contempo cerchiamo di cambiare la sua direzione spingendola da dietro invece di opporre una resistenza frontale."

Il praticante dell'Aikido non si oppone mai alla forza dell'avversario. Al contrario, devia quella stessa forza allontanandola da sé.

Applichiamo lo stesso principio ai problemi che si manifestano nella vita quotidiana, un buon praticante di Aikido è sfuggente come la verità dello Zen: si rende simile a un koan, un rompicapo, che diventa ancora più enigmatico a ogni tentativo di risolverlo.

Un buon praticante di Aikido è come acqua: scivola via tra le dita di chi cerca di afferrarlo.

 

William Blake:

« Tyger! Tyger! burning bright
in the forests of the night,
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry? »

 

« Tigre! Tigre! Brucia di splendore
nelle foreste della notte,
quale mano o occhio immortale
formò la tua agghiacciante simmetria?  »