Domanda
Salve dottore, mi chiamo Daniel, ho 22 anni. Ho sempre avuto una profonda esigenza riguardo la conoscenza. Sin da piccolo sono sempre stato alquanto introspettivo e, certo, raccontarle ogni dettaglio in questa lettera sarebbe difficile. Cercherò di offrirle una panoramica efficace.
Ho vissuto una paio di volte periodi di fissazione che in qualche modo ho superato, o forse è meglio dire trasformato. Lo scrivo qui ma tuttavia rimane un problema secondario, perché queste: fissazioni etc. non sono altro che conseguenze di qualcosa di profondo. Nonostante la difficoltà capivo che queste cose erano per me un messaggio, mi offrivano un aiuto.
Da piccolo feci un sogno, mi addormentai piangendo per il dolore che gli altri vivevano. Volevo aiutarli, volevo essere disposto a soffrire al posto di tutti gli altri. Nel sonno mi comparve il diavolo (non sono cristiano, né sono ateo), lui mi chiese di seguirlo. Avrei sofferto per l'eternità ma avrei salvato tutti. Provai un terrore enorme in quel momento, scappai. Crescendo mi sono chiuso, non ho mai trovato soddisfazione nelle relazioni con gli altri, seppur non li odiassi. E il problema degli altri è sempre stato per molto importante ma ero divenuto come rassegnato. Vedevo per me una vita in solitudine, da eremita.
Poi mi sono aperto, con una donna, per la prima volta nella mia vita, quasi 2 anni fa (sembra passato così poco). È cambiato tutto. Mi sentivo davvero bene, mi sentivo fluire liberamente, ero fortissimo. Nel mezzo di ciò ho avuto delle fissazioni ossessive (per la seconda volta nella mia vita, un'altra volta mi successe da bambino), Poi ho avuto il mio primo orgasmo e questa sensazione mi ha pervaso per settimane, forse mesi. Le fissazioni sono passate. Ho sentito affiorare dentro me come una parte seppellita da tempo, una parte che è rimasta fragile. Da lì, ho iniziato a provare molto dolore. Il sentire amore dagli altri mi emoziona talvolta "troppo", mi fa provare dolore per molte cose. A volte sembra che non sia un dolore solo mio. Dentro di me sentivo costantemente emozioni forti che sfociavano violentemente (non verso gli altri) in alcuni episodi. È successo anche recentemente.
Le relazioni con gli altri, sono qualcosa che vivo con molta consapevolezza. Quella persona con cui mi sono aperto molto (ma che ha permesso a me di aprirmi a me stesso e a tutti gli altri), si è distaccata e non è riuscita più ad essermi amica. Ma la sensazione di abbandono che ho provato è una sensazione che viveva già dentro di me e che avevo iniziato a provare anche quando ero con lei. Io mi sento così quando osservo il mondo. Sento tanto dolore e sono talvolta molto spaventato da quello che le persone hanno vissuto, vivono e vivranno ancora. Seppur sia la realtà mi sembra assurdo e mi pare che sia così facile evitare le terribili situazioni che affliggono il nostro pianeta. Questo mi procura dolore, a volte il dolore si confonde con il mio dolore "personale" (seppur io pensi che il dolore sia di tutti). Mi manca il respiro, sto male e accade naturalmente che io gridi forte e rabbioso, non ho controllo. È come un gesto di sopravvivenza. Quando questo accade, a ma pare che sia qualcosa che vive dentro di me. Mi spiego meglio: considerando la sensazione che provo, non è che io stia sfogando qualcosa di recente. Come, per esempio, "mi sono collegato profondamente con qualcosa di spiacevole. Quest'empatia è causa di dolore e io piango e grido". È più simile a qualcosa del tipo: "mi sono collegato profondamente con qualcosa di spiacevole. È qualcosa che è negli altri ma è anche qualcosa che vive dentro di me. Ciò risveglia qualcosa di antico che ho nel profondo ed esce in parte fuori". Mi pare che io sia intimamente collegato con ogni cosa sulla Terra e che sia, in piccola parte in grado di sentire questo collegamento. Se riuscissi ad aprire questo collegamento ancor più a fondo, probabilmente starei ancor peggio (già così è davvero difficile da sopportare a volte). Tuttavia io non agisco perché voglio star meglio, se volessi semplicemente star bene, non sarei mai arrivato a sentire tutto ciò che ho sentito e sento. Io agisco perché voglio conoscere me stesso, il mondo. Perché questa è libertà.
Io, per esigenza di esprimermi, le ho fatto conoscere questa piccola analisi ma sono ben aperto a tutto. Portare alla coscienza gli elementi rimossi nell'inconscio è per me importante e so che l'analisi dei sogni è un validissimo strumento. Non sono per nulla un esperto in materia ma mi piace informarmi, leggere e ho trovato molta sintonia con Jung. Io sto cercando qualcuno che comprenda e che voglia aiutarmi. La ringrazio per aver letto fin qui. :) un saluto.