Cosa differenzia la psicoanalisi dalla psicoterapia?
L'analisi personale o psicoanalisi, è differente dalla psicoterapia.
Si può intraprendere una psicoterapia per sviluppare alcune capacità, per liberarsi da un sintomo, o per sentirsi maggiormente in grado di affrontare alcuni momenti della propria vita, che possono essere particolarmente difficili e dolorosi.
Perchè si inizia una psicoanalisi?
Si decide, invece, di iniziare un percorso psicoanalitico non solo per "guarire" dai propri sintomi, o per affrontare un disagio specifico, ma soprattutto per conoscersi meglio, vivere la vita con maggiore libertà e consapevolezza, sviluppare il proprio potenziale e come avrebbe detto Jung, per avviarsi verso la propria "individuazione". L'analisi non ha un fine "terapeutico" ma principalmente ha lo scopo di restituire "senso" alla specificità del soggetto, alla nostra vita singolare e irripetibile.
Tutti possono fare un'analisi personale?
Prima di entrare in analisi, si rendono spesso necessari un certo numero di "colloqui preliminari", di norma 4 o 5, finalizzati a valutare alcune variabili utili a verificare, innanzitutto se il soggetto possa affrontare o meno il vero e proprio percorso analitico (come ad esempio l'assenza di gravi forme psicopatologiche che richiedono altri tipi di intervento psicologico), ma anche la reale motivazione, la capacità di introspezione e d'immaginazione. Al paziente i colloqui sono indispensabili per "conoscere" l'analista, capire se ci si può sentire di affidarsi ad esso, verificare se ci si sente compresi e ascoltati nel modo che si ritiene adeguato alle proprie esigenze e sensibilità.
Come si fa per iniziare un percorso di analisi presso il vostro studio?
Sarà possibile prendere appuntamento per il primo colloquio preliminare non prima di circa 7 gg. dalla data della richiesta. L'inizio del percorso di analisi personale potrà avvenire non prima di uno o due mesi dalla richiesta, previa accettazione del paziente da parte dell'analista.
L'inizio dell'analisi personale è comunque subordinata all'esito dei colloqui preliminari ed è in ogni caso facoltà dell'analista ritenere di non accettare in analisi il paziente che ne abbia fatto richiesta anche dopo i colloqui preliminari. Il paziente non accettato in analisi sarà comunque indirizzato, eventualmente, al percorso più corrispondente alle sue necessità.